Cenni Storici

Il laterizio è costituito principalmente da argilla ed è nato in epoca romana. Si è diffuso nel periodo di Roma Augustea, utilizzato moltissimo nelle opus mixtum come in Villa delle Vignacce Parco degli Acquedotti. Nel II secolo d.C. circa viene costruito il primo edificio monumentale con il mattone pieno: Mercati Traianei (opus testaceum e opus latericium). Ai giorni nostri assume un’importanza notevole grazie alla sua facilità di impiego, alle avanzate tecniche di lavorazione ed alla grande disponibilità della materia prima in natura.

Sostenibilità Ambientale

Il laterizio è considerato un materiale sostenibile. Il costituente principale, l’argilla, è senza dubbio alla portata in tutte le regioni geografiche. Ha buone proprietà igrotermiche, di resistenza meccanica ed un’interessante capacità termica. Al fine vita può essere frantumato per divenire un ottimo sottofondo (ad esempio per strade) ma anche per la produzione di inerti da calcestruzzi (elementi speciali, canne fumarie, coccio pesto ecc…).

Nel ciclo produttivo c’è un notevole dispendio di energia all’atto della produzione stimabile tra i 490 kWh/m3 del laterizio porizzato ai 1.730 kWh/m3 per il clinker (la cottura avviene tra i 900-1.200°C). L’estrazione in cave può comportare aumenti del valore complessivo di energia grigia che, generalmente, viene compensato dalla vicinanza dell’utilizzatore e dalla durabilità del manufatto stesso (si ricorda i manufatti romani in mattoni pieni con oltre 1.700 anni).

Quattro metodologie utilizzate per lo studio dell'LCA del laterizio.

 

Sostenibilità Economica

Il laterizio è un materiale economico e di facile reperibilità nella breve distanza. Le tecniche produttive si sono sofisticate e lo hanno reso, in termini prezzo/prestazioni, “l’ottimo” tra gli elementi da costruzione. Non occorre eccessiva precisione od abilità manuale per alzare un muro in mattoni, basta guardare ed imparare da chi ha più esperienza.

Le favolose facciate in mattoni a vista, godono anche di un notevole risparmio in termini economici: non c’è da ridipingere la facciata e non c’è intonaco di finitura che possa segnare o avere problemi estetici (se posato correttamente). La sua bellezza è impareggiabile quanto la sua economia (vedi alcuni esempi di corretta posa in opera qui).

Esistono anche rivestimenti con pose speciali. L’innovazione del processo, grazie all’evoluzione tecnologica del sistema facciata ventilata, ha favorito un impiego decorativo e di pannellatura, di notevole pregio architettonico. Il primo a studiare e pretendere una cosa simile è stato Renzo Piano. Nel Potsdamer Platz di Berlino, l’architetto ha realizzato giochi decorativi di altissimo pregio, elogiati nel mondo accademico. Oggi i produttori si stanno sbizzarrendo ed hanno un’ampia gamma di soluzioni.

Laterizio utilizzato per una facciata ventilata. Foto via DomusLinea.

 

Efficienza Energetica

Il laterizio è energeticamente capacitivo accumula dai 736 (mattoni forati) ai 1.600 (mattoni pieni) kJ/m3°K ed è in funzione della capacità termica (kJ/kg°K) e della densità (kg/m3). Tale caratteristica pone il mattone laterizio pieno, come mezzo di difesa dall’esterno contro l’eccessiva calura estiva. Se lo si abbina ad un buon isolante, favorisce il ritardo e lo smorzamento dell’onda termica.

Con questo astuzia, la temperatura interna può essere inferiore di 5-6°C rispetto all’esterno. Naturalmente si raccomanda di ventilare nelle ore notturne per “sfebbrare” velocemente la muratura. Dall’interno si può utilizzare un laterizio di basso spessore e semiforato. Questo, una volta entrato in regime stazionario il sistema termofisico del muro, accumula calore che viene rilasciato durante il periodo di attenuazione dell’impianto (notturno). Accorgimento utile per le case con caloriferi e valvole termostatiche.

Le valvole termostatiche, abbinate ad una caldaia a condensazione, ottimizzano il risparmio energetico.

 

Naturalmente l’isolamento deve essere sempre presente! Questa strategia permette di mantenere la temperatura della superficie del muro sempre vicino ai 18°C con una ambiente di 20°C, con il minor dispendio di energia. Così ottimizzato, l’ambiente non procurerà la sensazione sgradevole di freddo causata al muro con delta termico maggiore di 4-5°C (differenza tra temperatura ambiente e parete interna).

Diverso comportamento del muro in funzione della sua massività e capacità termica.

 

Fonte: www.genitronsviluppo.com

 

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